cantagiraldo
Tanti anni fa entrò nella mia biblioteca una persona gentile e tutta da scoprire.
Il suo nome? Maria Loretta Giraldo. Aveva il dono antico di raccontare le storie e di giocare con le parole. Aveva appena pubblicato la sua prima raccolta di filastrocche per Giunti; molte altre storie e filastrocche sarebbero poi arrivate.
Quell'anno girammo molto insieme per materne ed elementari ed ebbi la fortuna di poter mettere in musica alcuni di quei gioiellini in rima scritti da Loretta.
Ecco: i testi che seguono sono tutti di Maria Loretta Giraldo, io resi esplicite le musiche che in buona parte già contenevano.
Un giorno mi piacerebbe trarne un piccolo cd, perché l'incontro di quei testi e di quelle musiche lo trovo ancora valido dopo così tanti anni.
Se mai accadrà, il titolo è pronto: CantaGiraldo. Una parola evocativa e fiabesca.
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N.B. I testi di questa sezione appartengono a Maria Loretta Giraldo e non sono liberamente utilizzabili.
bislacca
Un vecchino magro e secco
acquistò, vicino a Lecco,
per la moglie sua cosacca
un colbacco e una casacca,
una pipa col tabacco,
delle scarpe senza tacco,
delle arance senza succo,
delle zucche, delle zecche,
delle vacche, delle bacche.
Mise tutto entro a un sacco
e, per dare al dono un tocco,
comperò un vistoso fiocco,
lo attaccò con ceralacca
per la moglie sua cosacca.
Storia bislacca…
storia bislacca!
magia
HO CONOSCIUTO UNA VOLTA UNA FATA
CHE CON LE UOVA
FACEVA UNA FRITTATA
CHE COI COLORI
FACEVA UN DISEGNO
ED UN BEL FUOCO
CON DEI PEZZI DI LEGNO.
HO CONOSCIUTO UNA VOLTA UNA FATA
CHE CON LE UOVA
FACEVA UNA FRITTATA
CHE COI COLORI
FACEVA UN DISEGNO
ED UN BEL FUOCO
CON DEI PEZZI DI LEGNO.
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POI, AL COLMO
DELLA MAGIA,
CON UN NIPOTE
FACEVA UNA ZIA.
chi va piano
Una tenera lumaca
Impiegò assai più di un anno
A salir la lunga scala
Che portava al primo piano.
Ma sull'ultimo scalino
Per disgrazia scivolò
Ed al punto di partenza
Rotolando ritornò.
E allora disse: "Che disdetta,
Maledetta sia la fretta!".
risveglio
È ANCORA BUIO
EPPURE IL GALLO
GIÀ STRILLA AL SOLE
COL SUO BECCO GIALLO
YUHUU!
​
NELLA BOTTEGA
IMPASTA IL FORNAIO,
DI PORTA IN PORTA
SI RECA IL LATTAIO
YUHUU!
​
E PRESTO S'ALZA
CHI DI BUON'ORA
OGNI GIORNO
FATICA E LAVORA.
​
A POCO A POCO
COI SUOI RUMORI
LA VITA RIPRENDE
IN CASA E FUORI
YUHUU!
​
SOLO UNA STANZA
È SILENZIOSA
…QUELLA DOVE
IL BIMBO RIPOSA
YUHUU!
​
AD OCCHI CHIUSI
NEL SUO LETTINO
STRAPPA L'ULTIMO
SOGNO AL MATTINO.
​
POI LA MAMMA
ENTRA DI BOTTO:
"SVEGLIA, PIGRONE,
SON QUASI LE OTTO!"
YUHUU!
​
MA QUESTE MAMME
CHE ESAGERATE,
SARANNO LE SETTE
APPENA PASSATE!
UN FANTASMA VANITOSO
CHE ABITAVA IN CORNOVAGLIA
SI COMPRÒ, CON SCONTI E SALDI,
UN LENZUOLO E UNA TOVAGLIA.
BEN VESTITO E BEN TRUCCATO
NELLA NOTTE FREDDA E SCURA
PER LE STANZE DEL CASTELLO
ANDÒ IN GIRO A FAR PAURA.
"UUU, UUU, UUU!" GRIDAVA CUPO
NEL SUO ANDARE SVOLAZZANTE,
MA ARRIVÒ UN PO' ORBA E SORDA
UNA VECCHIA GOVERNANTE.
"QUANTI STRACCI DA LAVARE"
DISSE. E IN UN COLPO SOLO
LO SVESTÌ DELLA TOVAGLIA
E GLI TOLSE ANCHE IL LENZUOLO.
VAGA ANCORA QUEL FANTASMA
NELLA NOTTE FREDDA E SCURA,
MA SE VEDE GOVERNANTI
SCAPPA PIENO DI PAURA.
MA SE VEDE GOVERNANTI
SCAPPA PIENO DI PAURA.
il fantasma vanitoso
storie di streghe
Una strega un po’ pirata
con la scopa sua motore
investì, di gran carriera,
un piccione viaggiatore.
Venne un merlo poliziotto:
“Mi esibisca la patente,
non so proprio come faccia
a girare certa gente...”
“Non ce l’ho - la strega disse -
ma ho da offrirle una pozione”
Tirò fuori una boccetta.
“Oh, ma questa è corruzione!”
fece il merlo poliziotto
con un’aria un po’ stravolta:
“Le vecchiette d’oggigiorno
non son quelle d’una volta.
Le darò, seduta stante,
una pena da scontare,
con la scopa d’ora innanzi,
dovrà solo ramazzare”.
E così per incidente,
in quel rione cittadino
hanno assunto a tempo pieno
una strega per spazzino
il sonno della terra
IL MAGO DELL'INVERNO
MANDÒ A CHIAMARE IL VENTO:
"LA TERRA HA FREDDO E TREMA
E GRANDE È IL SUO TORMENTO,
CANTALE UNA CANZONE
CHÉ POSSA RIPOSARE…"
IL VENTO ANDÒ CANTANDO
ED ARRIVÒ DAL MARE,
SPAZZÒ, SFERZANTE E GELIDO,
I MONTI E LA PIANURA;
LA TERRA, A QUELLA VOCE,
TREMAVA DI PAURA.
IL MAGO DELL'INVERNO
CHIAMÒ LA PIOGGIA CHIARA:
"LA TERRA HA FREDDO E TREMA
ED HA LA VITA AMARA,
CON GOCCE TRASPARENTI
SCENDI, SOTTILE E LENTA,
BAGNALA PIANO PIANO
FINCHÉ NON SI ADDORMANTA…"
LA PIOGGIA SCESE GELIDA,
NOIOSA E SEMPRE UGUALE;
LA TERRA, TUTTA FRADICIA,
PATIVA E STAVA MALE.
IL MAGO DELL'INVERNO
FECE VENIR LA NEVE:
"FA' TU DORMIR LA TERRA
CON IL TUO TOCCO LIEVE…"
COSÌ LA NEVE CANDIDA
DISCESE A LARGHI FIOCCHI,
COPRÌ TUTTA LA TERRA
CHE GIÀ CHIUDEVA GLI OCCHI.
LE DISSE IL MAGO INVERNO:
"SEI STATA PROPRIO BRAVA!"
LA TERRA, CALDA E UMIDA,
FELICE RIPOSAVA,
FELICE RIPOSAVA.
santa pazienza
Santa Pazienza
Fa una collana
Con mille perle
Ed un filo di lana.
Da anni infila,
Pazienza Santa
E, mentre infila,
Sorride e canta.
Prova e riprova
Santa Pazienza,
Ma quel suo filo
Di nodo è senza.
Perciò ogni sera
Incrocia le mani,
Dice: "Pazienza,
Riprovo domani"
Fabio Bello -
Cantafavole