PRESENTI
Nulla di ciò che è stato
Non è per sempre
Niente che era vicino
Può esser distante
Se era unito
Ora non è disperso
È solo un modo diverso
Nulla che è pensiero
Può essere assente
Non una perla d’amore
Può non essere luce
Scritto in silenzio
Eppur più forte del suono
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Un’altra forma di dono
Ciò che sei stato sei
E così anch’io potrei
Seguire sognare lottare
e insieme a te camminare
Seguire sognare lottare
oppure lasciarmi cullare
cullare
lasciarmi cullare
Nulla di ciò che è stato
non è
per sempre
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GIORNO O NOTTE
Sapevi già che un bacio
son due sorrisi che si incontrano
nella luce che li confonde
e ogni cosa ha il suo tempo,
ha il suo tempo
Il dolore è la puntura della vita,
quando giunge il suo momento;
e le domande sono tante,
le speranze possono non bastare:
c’è paura e c’è angoscia,
nutrite d’invidia e d’inganno,
di sogni e della loro rabbia,
ed il mondo si vela
ed il senso si perde,
i ricordi scompaiono nel pianto.
Non sai allora dove guardare,
se volere il giorno o la notte
a direzione dei tuoi pensieri
… giorno o notte…
… luce o scuro, no,
mai paura; scegli tu:
chiudi gli occhi quando vuoi
aprili piano con gioia
perché sempre vicino a te
mi rivedrai…
Sapevi già che un bacio
son due sorrisi che si incontrano.
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TRE DOMANDE
È passato solo un anno
Ma tu di certo non lo sai:
Cosa cambia fuori, cosa resta dentro
Di un tic-tac, di un lento via vai
Di un tic-tac, di un lento via vai
Non fa paura il gelo per le strade
Anche col freddo puoi vedere il sole
La direzione l’hai scelta tu
Che ne sa la gente, ma che vuole?
Che ne sa la gente, ma che vuole?
E tutti diranno che è colpa sua
Faccia rude occhi scuri
Ma chi può dire cosa sta in fondo
A due grandi occhi azzurri?
Ma chi può dire cosa sta in fondo
A due grandi occhi azzurri?
Ma chi può dire cosa sta in fondo
A due grandi occhi azzurri?
È passato solo un anno
E tu di certo ora lo sai:
Cosa cambia fuori, cosa resta dentro
Di un tic-tac, di un lento via vai
Di un tic-tac, di un lento via vai
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SEMPLICE?
Vorrei fosse un mondo più semplice
Un concatenarsi di causa ed effetto
A spiegare in modo diretto
Ciò che altrimenti non capisci mai
Cercherei dei rapporti sinceri
A spazzare il confine tra il bene ed il male
In ricerca di quello che vale
E le conseguenze di quel che non è
Maniere semplici, incontrovertibili,
sempre fruibili, non desidero altro per me
giustizia pratica, ineccepibile,
resa visibile, in una presa di coscienza che c’è
e che conta, che conta
Vorrei delle menti serene
Aperte all’ascolto di qualunque linguaggio
Ed in grado di avere il coraggio
Di parlarsi mediante un abbraccio
Ritroverei dei momenti immediati
Elementari frazioni di ciò che mi piace
Periodi da vivere in pace
Con i sensi, le note, pura melodia
Ascolta, ascolta.
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PRIMAVERA A FORTE MARGHERA (testo di G. Vio)
C'è rumore di rondini e un denso cielo di profumo,
solido come piazza piena di gente:
giovani tutti, in questa stagione piena di fiori.
La mente e lo sguardo vacillano e rimbalzano
tra sponde come pareti di una camera di casa,
nella memoria degli ospiti, degli amici, dei foresti.
Ma a forte Marghera, che si confonde con portomarghera,
stanno conficcate schegge di bombe e di granate.
Canali piatti che nel silenzio fan zigzag e sbrecciano i confini.
Non c'è primavera e non si ricorda la città.
Lo spavento che ho preso per un fagiano, grande bestia
d'improvviso fuggita dal cespuglio che muovo col piede,
ricambia solo il vuoto.
Allora cosa mi dici della paura e della guerra e delle ragioni
per erigere un castello di terra che rimanga a difesa d'orizzonte,
Allora cosa mi dici della paura e della guerra e delle ragioni
per erigere un’anomala montagna lagunare?
Non si può ora dire che è un parco, o assumere che sia bello.
La primavera di fortemarghera non c'è, se non nel senso
di un vaso da fiori militare.
...Meglio dimenticare.
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La primavera di Forte Marghera...
Meglio dimenticare…
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Escatologia
Ce l’ho sulla punta della lingua
Sa di amaro sa di nero
Un brutto gusto davvero
Che sia qualcosa che mi distingua
Un accenno di pensiero
O perlomeno lo spero
La mia lingua son io
Una vita in equilibrio
Mi comporto da Dio
Sperando non finisca male
Ce l’ho sulla punta della lingua
Sa di dolce sa di buono
Un’armonia nel suono
Che sia una forza che non si estingua
Come un rombo di tuono
A spiegar quel che sono
La mia lingua son io
Una vita in equilibrio
Mi comporto da Dio
Sperando non finisca male
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INCHIOSTRO (testo di A. Menegozzo)
Qualcosa che valga l'inchiostro
scandaglio scandaglio
le facce e le maschere intorno
pensieri di sotto col fiato sospeso
e il sangue versato che non fu difeso
sudore sciacquato e rimosso
ragione di stato che non ho compreso
e cose più sacre strappate di colpo
e messe più in alto o più in basso
di rado a portata di mano
Qualcosa che valga l'inchiostro
scandaglio scandaglio
ma che non sia stato già detto
mentito e smentito o frainteso
e dulcis in fundo tradito
mi spetta quel tanto di ferro
che odori del gusto di ferro
di spine intrecciate d'amaro
di appesa fortuna sul muro
di sbarre ad oltranza
che in mezzo ci salvo mio figlio
la ruga preziosa
la ruga pensosa
che pare ferita
la ruga di quando mi guarda
e non mi somiglia e forse si salva (3 vv.)
Un futuro che valga l'inchiostro
scandaglio scandaglio
che verso qui attorno e che spando
che sanguino intanto che mento
e intanto son qui che mento a mio figlio
che sono i suoi occhi il mio specchio
e per il suo sguardo che veglio
almeno il mio inchiostro
non venga mai secco
e valga il suo prezzo se steso sul foglio (3 vv.)
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COVER BAND
Ho realizzato il mio sogno
E suono in una cover band
Ne sentivo il bisogno
E ora sono un guitar god
Io ricreo grandi emozioni
Che altri han dato a me
Te le vendo copia carbone
Sono forti, sono per te
Le parole mi hanno stupito
E le canto senza un perché
Non so neanche se ho ben capito
Il messaggio di certo c’è
Tributare è il mio mestiere
E suono in una cover band
Ogni nota alla perfezione
Vai col clone, the show goes on
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GENERALI E TENENTI (testo di C. Moulding / trad. e adattamento di F. Bello)
I generali e i tenenti
non sembran contenti
se mancan campi di battaglia
Vivono in un mondo a parte.
e, come un gioco di carte,
solo chi vince non sbaglia.
Generali e tenenti:
come sono tristi senza guerre da fare!
I tenenti e i generali:
come sono stanchi di restare solo a guardare.
Generali e tenenti:
Adunata, accorrete di qua
O tenenti e generali
La guerra mondiale presto arriverà
I generali e i tenenti
D’aspetto vincenti
Vogliono in fondo far la loro riuscita
Nel loro mondo irreale
Non si voglion fermare
Fin quando persa o vinta non sarà finita
Generali e tenenti
Come sono tristi senza guerre da fare
Generali e tenenti
Da Roma a Londra sono stanchi di restare nell’ombra.
Generali e tenenti:
Adunata, accorrete di qua
O tenenti e generali
La guerra mondiale presto arriverà.
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ON A WEDDING ANNIVERSARY (testo di D. Thomas)
The sky is torn across
This ragged anniversary of two
Who moved for three years in tune
Down the long walks of their vows
Now their love lies a loss
And Love and his patients roar on a chain
From every true or crater carrying cloud
Death strikes their house.
Too late in the wrong rain
They came together when their love parted
The windows pour into their heart
And the doors burn in their brain
The sky is torn across
This ragged anniversary of two
Who moved for three years in tune
Down the long walks of their vows
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CON GIOIA (strumentale)
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MANUTENZIONI (strumentale)